| ||
GRECIA in moto - ISOLE CICLADI - SERIFOS (Agosto 2008) | per info sul paese click sulla bandiera | ||||||||
Grecia in moto – Serifos, la prima volta alle Cicladi! (Agosto 2008)
La BMW R1200R è ormai pronta da ieri sera, chiusa in garage con le valigie laterali montate e la bagagliera posteriore già cariche dei nostri vestiari ed il necessario per l’ennesimo viaggio in terra greca.
Grecia… Stupenda Grecia… Ci sei entrata dentro!!!
Scoperta per la prima volta nel lontano 1985 e mai più abbandonata. Visitata in ogni suo angolo nei numerosi viaggi che in 23 anni ci ha visto ritornare almeno una ventina di volte, sempre con tanto entusiasmo e con tanta felicità, al punto di sentirla come una seconda patria e sicuramente di conoscerla molto più della nostra bella Italia!
Quest’anno però non è come le altre volte… le valigie sono state preparate di malavoglia, neppure la novità di recarci per la prima volta su di un’isola delle Cicladi riesce a scuoterci dall’apatia che ci ha assalito in questi giorni per noi tristi.
La tremenda notizia della morte di mio Padre ci ha raggiunto quindici giorni fa mentre ci trovavamo in Sud America, scioccandoci e facendoci entrare in uno stato di malessere misto ad incredulità, sperando fino all’ultimo che si trattasse di un errore o di aver capito male. Il 2 agosto siamo riusciti a lasciare la Bolivia... purtroppo all'arrivo in Perù, a Lima ho saputo che mentre noi eravamo in volo e` mancato mio Papa`... era in vacanza nella sua amata Sardegna... 3 ore dopo aveva l'aereo per tornare a casa! Raggiungiamo quindi l’Ecuador per salire sul primo volo che da Quito ci avrebbe riportati in Italia.
Così oggi, arrivati ad Ancona e saliti sul traghetto, ci rendiamo subito conto che questo sarà un ritorno in Grecia diverso dagli altri anni. Non sappiamo se giustamente oppure no, decidiamo di non passare a trovare i nostri amici greci Kostas e Gogoula, e nemmeno Alain e Genevieve, la coppia di francesi che annualmente ritroviamo a Mavrovouni. Tutto questo per evitare di parlarne con loro sperando così, illudendoci, di pensarci di meno, ma così non sarà…
Una volta giunti a Patrasso, prendiamo la strada che conduce al porto di Atene, il Pireo, facendo tappa per la notte nel simpatico paesino di Xilocastro, situato nel nord del peloponneso, conosciuto nel ’93 proprio grazie a Kostas e Gogoula, del quale conserviamo un bel ricordo.
La mattina dopo decidiamo di recarci a Kato Almiri per passare la giornata al mare, ne sentiamo veramente il bisogno, ci manca tanto! Lungo la strada acquistiamo della dolcissima uva di Corinto da consumare al posto del pranzo. Mi accorgo così che qualunque cosa faccia, anche la più banale, il pensiero corre sempre a Papà, ricordando quanto a lui piacesse l’uva e rammaricandomi di non avergliene mai portata a casa qualche grappolo da assaggiare.
Verso sera riprendiamo la strada per il Pireo, sperando, una volta giunti a destinazione, di trovare qualcun altro che debba passare la notte al porto in attesa del traghetto che parte l’indomani mattina alle 7.
A mezzanotte, quando ormai sembrava fossimo gli unici ad avere la malsana idea di dormire al porto, ecco giungere 3 ragazze ed una bimba che, una volta fermata l’auto, scaricano il necessario per prepararsi il caffè. Capiamo così che sarebbero anch’esse rimaste qui a passare la notte.
Ci avviciniamo, sono italiane, di Torino, facciamo amicizia, ci offrono il caffè caldo e dopo un’oretta passata a chiacchierare di Sifnos, l’isola da loro scelta per la vacanza, allestiamo un improvvisato accampamento parcheggiando la nostra moto perpendicolare alla loro auto creando un angolo dove poter distendere tutti e 6 i sacchi a pelo facendo sentire sia loro che noi più tranquilli durante la notte.
L’indomani alle 12 in punto il traghetto arriva a Serifos, l’isola dove abbiamo deciso di passare questa nostra vacanza greca.
Fa un certo effetto arrivare alle Cicladi per la prima volta, rimaniamo esterefatti nel vedere tutte queste case bianche arrampicarsi verso la sommità più alta dell’isola fino a formare la caratteristica Chora. Preso dall’eccitazione inizio così a scattare fotografie quando il traghetto è ancora lontano dal porto, accorgendomi man mano che si avvicina di poterne fare di più belle.
Una volta scesi però, l’impatto con la realtà locale non è dei migliori. Il meltemi soffia forte, ci dicono fin dal 1° di giugno ininterrottamente, facendoci realizzare che passare la notte in spiaggia come avevamo programmato di fare, cioè solamente col sacco a pelo, significherebbe non riuscire a chiudere occhio ritrovandosi la mattina completamente ricoperti di sabbia.
Iniziamo così la dura ricerca di una stanza da affittare presso una casa privata o al limite di una camera d’albergo convinti che ormai passato il ferragosto non avremmo trovato nessun problema, niente da fare, è tutto completo!
Dopo ore che giriamo a vuoto, passiamo da una stradina dove degli italiani che ci sentono parlare in tono abbastanza demoralizzato vengono fuori dalla loro casa. Si tratta di Gisa (motociclista sfegatata) e Bruno di Parma, in vacanza con la loro figlioletta Sofia e una coppia di loro amici, Claudia e Andrea. Gentilissimi cercano di darci aiuto consigliandoci di non demordere, nel frattempo passa di li un’altra coppia di italiani, Patrizia e Roberto di Torino, anche loro molto gentili cercano di aiutarci dandoci il loro elenco completo di tutte le case con camere in affitto con tanto di numeri telefonici.
Alla fine scopriamo che proprio dove soggiornano tutti loro (da Flora e Vasso) si sarebbe liberata una camera a partire dall’indomani. La prenotiamo subito decidendo che la prima notte a Serifos la passeremo sulla spiaggia di Livadakia.
Il piacere provato nel veder sorgere dal mare una luna quasi piena, ci fa dimenticare il disagio di dormire in compagnia di un forte vento. All’ombra di una pianta ci nascondiamo dalla vista dei numerosi giovani che fino a tarda ora passano dalla spiaggia per rientrare nel vicino campeggio. Qualcuno si ferma in riva al mare ad una cinquantina di metri da noi imbracciando una chitarra ci accompagna nel sonno con dolci melodie.
Di tanto in tanto apro gli occhi deliziato dalla vista di una stella cadente, arrivando così alle prime luci dell’alba godendo ancora una volta nel vedere la calda palla infuocata del sole, con i suoi meravigliosi colori, far capolino esattamente dove poche ore prima era sorta la luna.
Non resisto, esco dal sacco a pelo verso le 6 per cominciare a scattare le prime foto della giornata, felice di aver assistito anche oggi a questo incantevole spettacolo che la natura ci regala quotidianamente.
Verso mezzogiorno prendiamo finalmente possesso della nostra camera ed, una volta scaricati i bagagli dalla moto, iniziamo la nostra perlustrazione di Serifos decisi a conoscere il maggior numero delle stupende spiagge che l’isola possiede senza tralasciare la salita alla bianca e candida Hora dove rimaniamo sorpresi nel vedere, nei pressi del capolinea del bus, che la cittadina fa da sfondo a due splendidi mulini a vento tipici delle Cicladi.
Nei giorni a seguire scopriamo così le spiagge di Aghios Sostis, Vagia, Karavi, Kalo Ampeli, Psili Ammos, Aghios Ioannis, Ganema, Koutalas, Lia, Livadakia, e seppur davanti al paese di Livadi anche Avlomonas non è male per un ultimo bagno in attesa del traghetto. Da notare che l’elenco è in ordine di preferenza e che abbiamo volutamente evitato di visitare quelle esposte a nord a causa del meltemi.
La mattina iniziamo la giornata con un abbondante colazione a base di tiropita, tipica sfogliata fatta con pasta phyllo (simile alla nostra sfoglia) ripiena di formaggio feta, prosciutto, spinaci, accompagnate dal caratteristico nescafe frappe, una sorta di caffè freddo shakerato con ghiaccio, da gustare lentamente nelle varianti sketo (senza zucchero) metrio (medio dolce) e gliko (molto dolce) il mio preferito!
Abbiamo sempre pranzato in spiaggia con frutta acquistata in paese la mattina, una volta ci siamo persino portati un’anguria intera, meno male che avevo con me il mio inseparabile coltellino svizzero multiuso Victorinox.
La sera invece abbiamo gustato le specialità greche offerte dalle numerose taverne presenti sull’isola, cercando, entro la fine del soggiorno, di passare in rassegna tutto quello che più ci è piaciuto durante le numerose vacanze elleniche.
Durante la nostra permanenza a Serifos, sulla spiaggia di Kato Ambeli abbiamo conosciuto una deliziosa signora di Alessandria con la quale abbiamo piacevolmente conversato tutto il giorno. Più di una volta mi sono sentito in procinto di rivelarle la grave perdita di mio papà subita pochi giorni prima. Ma non ho ritenuto giusto parlarne ne a lei ne agli altri italiani, tutte magnifiche persone conosciute a Serifos.
Sicuramente per me sarebbe stato uno sfogo, probabilmente mi sarebbe servito un pochino buttar fuori il malessere che avevo e che tutt’ora ho dentro. Però mi sono frenato, mi sono detto che non sarebbe stato corretto rattristare tutte queste persone serene e spensierate, mi è sembrato giusto che per loro tutto rimanesse così.
Il giorno del rientro in italia di Patrizia e Roberto, mentre ci stavamo salutando e sto scattando loro una foto, non ricordo come, salta furi che anche lei è subacquea e che il giorno prima ha fatto un’immersione vedendo dei tonni grandissimi presenti in queste acque. Ci facciamo spiegare dove si trova il diving per andare a prenotare la stessa immersione. Conosciamo così il proprietario, Antonio, che a dispetto del nome è greco purosangue e Alexander, il suo aiutante russo che vive qui da ormai cinque anni. Caricata l’atrezzatura sul gommone partiamo alla volta del sito dove ci immergeremo. In un punto dell’isola lontano da spiagge e turisti, vengono allevati pesci tipo orate e branzini in enormi reti. Qui i grossi tonni sono attirati sperando di trovare facili prede di cui nutrirsi. Mai visti dei tonni così grandi, sembrano macchine d’acciaio che grazie alle loro pinne gialle si muovono saettando a destra e sinistra attirati dall’odore e dai movimenti dei pesci racchiusi nelle reti, che per loro rimarranno improbabile cibo.
E così che Antonio decide di accontentarli, aprendo per un’istante, ad una profondità di 20 metri, la base della rete facendo furiuscire qualche orata. I tonni impazziscono e si avventano sulla facili prede che disorientate non si aspettavano certamente di trovarsi libere ed attaccate nello stesso istante.
Si tratta di un’immersione particolare, tutto sommato facile, dove la vicinanza con questi enormi pesci è tale da farci rendere conto della loro potente bellezza!!!
Arriva purtroppo l’ultimo giorno di permanenza a Serifos, alle 18 abbiamo il traghetto che ci riporterà al Pireo. Dopo aver rimontato le bagagliere sulla moto, decidiamo di andare a passare la giornata nella spiaggia che più ci ha colpito per la sua bellezza: Aghios Sostis!
Si tratta in realtà di un istmo con 2 spiagge, la più bella coronata da alcuni alberi che regalano ombra. In cima alla roccia che le divide c’è anche una caratteristica chiesetta bianca col tetto azzurro che fa da cornice allo sfondo. L’acqua limpida dalle sfumature di incredibile bellezza con tutte le varianti possibili del turchese contrasta bene con i colori della sabbia, delle rocce e degli alberi, è tutto perfetto! Solo che inesorabile arriva l’ora dell’imbarco, quindi a malincuore ci dirigiamo verso il porto.
Una volta giunti al Pireo, essendo quasi mezzanotte, decidiamo di non avventurarci fuori dal porto senza una meta precisa. Ci accampiamo così a fianco del traghetto che ci ha portato sin qui visto che fino all’indomani mattina non sarebbe ripartito, rimanendo così a tener compagnia al personale di bordo che monta la guardia.
Alle 6 siamo già in viaggio verso il canale di Corinto per raggiungere Kiato e fare finalmente colazione a base di tiropita e caffè frape!
Alle 17 abbiamo il traghetto per Ancona, ma prima di giungere a Patrasso decidiamo che per la sosta bagno/pranzo, risulta essere ancora ottima la località di Xilocastro che si trova a nord del peloponneso a soli 100 km dal porto.
Alle 14.30 siamo ancora a tavola, poi raggiungiamo Patrasso e facciamo il pieno di carburante che qui costa molto meno che da noi. Arriviamo al porto poco prima delle 16 quando la nave è già stata caricata non facendo così nessuna fila all’imbarco.
Durante le 20 ore che ci separano dall’Italia decido di scrivere questo resoconto di viaggio sperando possa essere utile a chi si debba recare a Serifos e scusandomi per aver annoiato i lettori con i miei argomenti tristi e personali.
Pinuccio
PS: Chi volesse notizie più dettagliate può scriverci: pinuccioedoni@pinuccioedoni.it | ||