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TANZANIA, resoconto del safari fotografico di Memy - (2008) di Massimiliano | per info sul paese click sulla bandiera | ||||||||||
Le FOTO più belle del safari fotografico in TANZANIA di Memy | |||||||||||
Da qualche mese stavamo cercando in rete del materiale che ci permettesse di organizzare il nostro primo viaggio in Africa mossi dalla voglia di vivere nuove esperienze in un paese dove gli animali da fotografare non mancano di certo. Ci siamo così imbattuti nel forum di Juza, qui abbiamo avuto modo di leggere il diario di viaggio di Massimiliano, Memy per gli amici, ed apprezzare le sue meravigliose fotografie fatte in Tanzania, uniche nel suo genere, in quanto ritraggono gli animali in momenti particolari quali il gioco, la caccia, il pasto e addirittura il parto! Abbiamo subito contattato Memy per chiedergli quante più info possibili sul paese ricevendo sempre adeguati consigli per i quali lo ringraziamo, e non solo, ci ha dato l'opportunità di pubblicare anche sul nostro sito il suo reportage davvero completo e ben fatto... grazie Memy!!! Pinuccio & Doni | ||
Reportage di Massimiliano (afromemy) TANZANIA | ||
Mi riesce molto difficile scrivere un resoconto di questo viaggio senza dilungarmi nella descrizione di tutto quanto visto !! per cui ci rinuncio fin dall'inizio e chi ha voglia di leggere dovrà sopportarmi... Rispetto ad altri anni ho visto un numero inferiore di grandi felini ( ognuno ha le sue passioni...) ma le scene a cui abbiamo assistito sono state a dir poco fantastiche !! E' stato uno dei safari più belli che abbia mai fatto anche se l'inizio, con la rottura di 2 macchine su 4 il primo giorno, non lasciva precludere nulla di buono... Tra i tanti safari organizzati con Emmanuel è la prima volta che capita un problema del genere... comunque le auto sono state sostituite al più presto ( senza aspettare la riparazione..) e per fortuna, stress iniziale a parte, non ci hanno mai condizionato nello svolgimento del safari. Di solito quando si arriva non si sa mai cosa si troverà ma questa volta, avendo parlato con Rizzato e con altri amici che vivono in Tanzania o che erano tornati da poco, sapevo esattamente che il Serengeti era piuttosto secco, che gli animali non erano dove sono di solito e dove speravo di trovarli e che le nascite erano iniziate il 5 Gennaio e tutto questo non mi lasciava per nulla tranquillo..... 4 febbraio 2008 E' il giorno del nostro primo safari nel Ngorongoro ed ovviamente l'aspettativa è piuttosto alta. Ci alziamo prima delle 5( sarà la costante del viaggio.....) per arrivare al gate della strada che porta nel fondo del cratere prima dell'apertura; ritardano a consegnarci i breakfastbox ed i lunchbox ma al gate siamo comunque i primi. Per me essere il primo che scende è sempre una bellissima sensazione !!! Niente alba spettacolare ( costante negativa di quest'anno)perchè è nuvoloso ed appena arrivati sul fondo del cratere decidiamo di dividerci ( siamo in 4 macchine ) per batter più strade contemporaneamente: il primo che troverà qualche cosa avviserà gli altri ma purtroppo ci accorgiamo ben presto che siamo isolati perchè la radio non funziona.... Come al solito io vado a sinistra e mi incammino per le strade che, nella mia esperienza, mi hanno sempre dato maggiori soddisfazioni ( purtroppo negli ultimi mesi ne hanno chiuse parecchie di quelle che preferivo ). L'entusiasmo di tornare nel Ngorongoro e di fare un safari dopo un'anno e mezzo si fa sentire anche se per una mezz'oretta niente felini ma solo erbivori e passeri !! Ci fermimo per osservare un bellismo maschio di otarda di cori ( che verrà poi ribatezzata bottarga da Luca ) che sta facendo una parata a dir poco fantastica e poi per fotografare una poiana di Augur ( dico bene Nico ? ) mentre c'è una bellissima luce; alla faccia di chi dice che penso solo ai felini !!!... Seccessivamente abbiamo visto alcuni elefanti maschi di grandi dimensioni (nel fondo del cratere abitualmente si incontrano i maschi mentre le femmine ed i cuccioli stanno sui fianche e qualche volta nella forsta ) e poi, sulla sinistra,a pochi metri dalla strada, nascosto tra l'erba, vedo il nostro primo leone!! Non è un maschio enorme ma è bello, ha la criniera bagnata e la luce è quella giusta ( una delle rare volte...); dopo un po' che l'osserviamo si alza e, dopo aver fiustato l'aria probabilmente in cerca di qualche compagno, viene sul bordo della strada accucciandosi in un canalino per mangiare un poco d'erba!!!! Forse aveva qualche problema e sapeva che quell'erba poteva stare meglio... non so..... Comuqnue è la prima volta che ho osservato un simile comportamento. Dopo aver lasciato il " nostro " leone abbiamo continuato il safari verso la zona del Munge river dove mi è capitato più di una volta di vedere nascere gli gnu; ne abbiamo visti parecchi nati da poco, qualche madre con la placenta ancora attaccata ma nessuna nascita... La mattinata è proseguita con un ghepardo un po' lontano ed alcuni rinoceronti neri ( in Tanzania c'è solo questa specie ) anche loro non troppo vicini ed altri leoni; il tutto in una cornice fantastica perchè il Ngorongoro era verde e ricoperto di un sacco di fiorellini bianchi che rendono ancora più speciale un paesaggio meraviglioso! Giusto per fare una lista di quello che abbiamo visto ( sicuramente Nico avrà una lista di passeri molto più lunga..): leoni, rinoceronti, ghepardo, bufali, iene, sciacalli dorati e dalla gualdrappa, elefanti, ippopotami, gnu, zebre, gazzelle di thompson e di grant, facoceri, eland, alcelafi, vari tipi di aquile ( rapace, delle steppe..), poiane di Augur, nibbi, otarde e gru coronate in parata, struzzi, albanelle, cicogne, cicogne di admin, umbrette, aironi, ibis sacri, guardabuoi, pavoncelle ( armata e gragaria ) anatre, oche egiziane etc..... Non male direi!! Quasi mi dimenticavo che in mattinata avevamo visto una femmina di sciacallo dorato con 2 cuccioli ( nel momento più interessante l'autofocus del mio 100/400 mi ha abbandonato per poi riprendere a funzionare 10 minuti dopo !! ) che abbiamo osservati camminare ed abbeverarsi ad una pozza per circa un quarto d'ora; è stata una scena che mi è molto piaciuta. Inoltre, mentre stavamo osservando i fenicotteri sul lake Magadi, abbiamo anche visto uno sciacallo dalla gualdrappa ( baldracca per gli amici.... sempre lui... Luca !!) che ne ha catturato uno ed ha iniziato a mangiarlo, altra scena interessantissima anche se un po' distante. Ci ritroviamo con gli altri compagni di viaggio al picnic site per una velocissima sosta dedicata al pranzo ed alle foto dei nibbi bruni che ci volteggiano sopra le teste in cerca della possibilità di rubare un po' di cibo. Chi più e chi meno abbiamo visto tutti un sacco di animali anche se qualcuno, meno fortunato, si aspettava di vederli da più vicino.... la giornata però non è ancora finita ! Poco dopo essere ripartiti ci imbattiamo in un rinoceronte che questa volta è vicinissimo e ci attraversa la strada proprio davanti all'auto! Per il resto della giornata andiamo alla ricerca di una famiglia di leoni con i cuccioli che durante la mattinata hanno visto alcuni del gruppo, dei miei leoni maschi preferiti ( che vedremo l'ultimo giorno ) e magari di un serval.....; vediamo 3 le leonesse che dormono con 1 cuccioli ma niente leoni maschi ne serval ( che normalmente non è molto facile da vedere ); soprattutto ci godiamo la bellezza del cratere e l'abbandanza di animali. Quando sono circa le 16.30 ed è il momento di tornare, scegliamo di fare una strada che ci porta nella zona dove c'era la famiglia dei leoni a poca distanza dal posto in cui abbiamo l'appuntamento con gli altri alle 17.00 per uscire dal cratere. Fino a quel momento era stata una buona giornata di safari ma per gli standard del Ngorongoro nulla di speciale.... Mentre ci stiamo dirigendo verso il punto di incontro vediamo alcune macchine ferme lungo una strada secondaria e decidiamo di andare a controllare che cosa stanno osservando: a pochi metri dalla strada, di spalle, acquatatto fra l'erba c'è un serval ( gattopardo africano ) ! Ormai è tardi ed abbiamo il tempo solo per qualche foto veloce, però il serval decide di farci un regalo ed alzandosi si incamina proprio nella nostra direzione passando a fianco della nostra macchina giusto un attimo prima che ripartissimo !!! Gran colpo !! anche se l'esemplare in questione è un po' magro e sciupato e ci da l'impressione di non essere al massimo della forma.. Esaltati dalla conclusione di giornata ci avviamo verso l'uscita con la speranza di vedere magari un po' meglio la famiglia di leoni con i cuccioli. Arrivati in zona notiamo il gruppo che è ad oltre un centinaio di metri dalla strada e poco più in là un bufalo tranquillamente intento a brucare; il tempo stringe e dobbiamo andare per cui faccio solo l'ultima foto per documentare l'incontro. In un minuto però lo scenario cambia completamente e notiamo 2 leonesse che stanno aggirando il bufalo iniziando la caccia !! Tentano un primo assalto salendo in groppa all'animale che però anche se non è grandissimo è troppo forte e non si lascia abbattere ! Nel frattempo si sono fermate alcune auto ed il bufalo decide di tentare la fuga proprio in quella direzione tanto che nella foga ne incorna una !! Noi non vediamo la scena perchè coperti da un'auto ma sentiamo benissimo il rumore... Come se nulla fosse il bufalo passa oltre le macchine avvicinandosi nella nostra direzione e si ritrova circondato dalle femmine che hanno però un'attimo di indecisione; il bufalo riprende coraggio e minaccia più volte la carica. Nel frattempo arrivano anche i cucciolotti di leone che non fanno altro che creare confusione e complicare la caccia ! La femmina più combattiva e forse più esperta( l'unica a giudicare dal comportamento ) attacca di nuovo il bufalo salendogli di nuovo in groppa mentre un cucciolo cerca di dare qualche zampata... ma nessun'altra l'aiuta e la preda scappa definitivamente!!! Per un po' il buffalo corre nella nostra direzione con la leonessa attaccata dietro. Sembra incredibile ma dopo tutto quello che hanno tentato le leonesse sulla pelle del bufalo si notano solo i segni delle unghie incisi più che latro nel fango che ricopriva la pelle dell'animale! Nessun taglio !!! Alla leonessa ansimante non rimane che osservarlo mentre si allontana.... Euforici ci avviamo al punto di incontro dove a 1 Km ci aspettavano gli altri....... Che dire è il bello del safari !! Bisogna trovarsi nel posto giusto al momento giusto...... Ovviamente ci è andata molto bene e nell'ultima mezz'ora una bella giornata è diventata fantastica ed assolutamente indimenticabile!!!! | ||
Nella seconda giornata era prevista una visita al lake Eyasi per vedere il mercato e le popolazioni della zona; in 12 abbiamo seguito il programma mentre in 6 hanno deciso di andare al Lake Manyara dove, tra l'altro, hanno visto tantissimi uccelli. Oltre ai safari la Tanzania del nord offre molte altre cose e tra queste ci sono diverse tribù tribù. Il Lake Eyasi è un tipico lago della Rift Valley ed oltre al bel paesaggio è interessante per le popolazioni Hadzabe e Datoga. Sono più di 10 anni che frequento l'area e le prime volte era fantastica perchè gli abitanti non erano abituati ai turisti, ora le cose stanno cambiando ma, a parte alcuni casi, non sono ancora "scafati" come da molte altre parti. Come ogni volta che ci vado, ho programmato il viaggio per andarci nel giorno di uno dei mercati mensili più interessanti dell'Africa orientale ( ovviamente per la mia esperienza..) ed è per questo che invece che fare 2 giorni consecutivi nel Ngorongoro abbiamo inserito il Lake Eyasi nel mezzo; scelta che si rivelerà quantomai fortunata perchè il giorno dopo vedremo il clou delle nascite...... Tornando alla giornata, ci aspetta un trasferimento di circa 3 ore e partiamo sempre presto per arrivare prima dell'inizio del mercato che entra nel clou attorno alle 11 dal momento che per raggiungerlo le persone devono percorrere anche 20/30 Km a piedi. Percorriamo una strada in buone condizioni attraversando un territorio collinare ed in gran parte coltivato, facciamo una sosta per cambiare una gomma che si era forata e cominciamo ad incontrare le prime persone che si dirigono al mercato. Siamo arrivati nella zona dove si tiene il mercato con ampio anticipo giusto in tempo per andare a visitare un villaggio Hadzabe. Gli Hadzabe sono gli unici boscimani soppravvissuti nell' Africa orientale; migliaia di anni fa erano partiti dal Kalahari per colonizzando una buona parte dell'Africa ma poi sono stati scacciati quasi ovunque. L'accompagnatore che abbiamo dovuto prendere a Mangola, ci ha riferito che sono circa 1500 anche se io in precedenza sapevo che in realtà si trattava di poche centinaia di individui. Ormai sono sempre più mescolati con le tribù confinanti ma molti di essi presentano ancora i tipici caratteri boscimani come il colore ambrato della pelle, la rugosità del volto etc Sono dei raccolgitori/cacciatori nomadi che riescono a trovare il modo di nutrirsi e di bere in condizioni quasi proibitive per chiunque; gli anziani e parte delgi adulti parlano ancora il particolare linguaggio clik fatto di suoni e schiocchi della lingua. Visitando questi villaggi ho avuto alterne fortune e, a piacevoli esperienze, se ne sono alternate altre meno fortunate con situazione palesemente costruite per i turisti; io ho spiegato almeno 10 volte cosa stavamo cercando e mi sono raccomandato con l'accompagantore di portarci in un villaggio autentico.... Mi ha rassicurato dicendomi che ci avrebbe portato nel posto più interessante dove gli Hadzabe vivono in specie di caverne ! Dopo circa una mezz'ora d'auto siamo arrivati al villaggio e con nostro disappunto ci avevano preceduto 2 auto.... La zona era bella ma lo spettacolino l'ho trovato piuttosto deprimente, praticamente eravamo in fila per vederli !! e, viste le raccomadazioni, mi sono ovviamente incavolato con la guida....... Ci sono 2 uomini, poche donne ed alcuni bambini e bambine. Comunque facciamo le nostre foto ed alla fine è stato comunque interessante perchè i 2 uomini fra di loro parlavano il clik; purtroppo mentre li stavo filmando la loro voce era coperta dagli schiamazzi dell'altro gruppo !! Tornati indietro, visto che era ancora presto, abbiamo deciso di fare un giro sul lago anche se purtroppo era ancora nuvolo e non si riusciva ad apprezzare il paesaggio. Nel lago c'è una grande concentrazione di soda che si cristallizza quando evapora l'acqua; grazie a ciò il terreno vicino alle sponde del lago è particolarmente adatto per la coltivazione delle cipolle che vengono vendute in tutta la Tanzania. Finalmente arriva il momento del mercato e poco dopo è uscito anche il sole che ci cuocerà per il resto della giornata; come al solito ho rischiato di strinarmi...... Si tratta di un mercato fatto per le popolazioni locali e molte merci arrivano da Arusha a bordo di camion stracolmi. E suddviso più o meno per articoli e così c'è una parte dedicata, ai generi di prima necessità, una ai vestiti, al cibo e la parte principale e più importate è dedicata alla compravendita del bestiame. Ci si trova di tutto, dalle medicine tradizionali alle maglie delle squadre di calcio europee. L'atmosfera è molto bella ed anche se è stata la prima volta che ho incontrato altri turisti ( che però non si sono fermati a lungo), è ancora uno di quei posti dove si può fotografare senza doversi accordare prima e pagare.... Si chiede e, se qualcuno dice di no, si evita di scattare. Ci siamo suddivisi per non essere troppo appariscenti e per non dare l'impressione di invadere il mercato; la bellezza di una simile situazione,a differenza della visita nei villaggi, è che li si può vedere intenti e concentrati nelle loro attività senza l'imbarazzo della foto in posa.. Nel mercato si incontrano le tribù della zona tra cui spiccano i bellissimi Datoga o Tatoga: le donne sono spesso vestite di nero e portano vistosi e caratteristici monili d'ottone. Buona parte delle donne ed anche qualche uomo intorno agli occhi hanno ancora le scarificazioni rituali! Sono di ceppo nilotico come i Masai e, prima prima di essere scacciati dopo un'aspra battaglia proprio dai Masai, vivevano vicino al Ngorongoro dove ci sono i pascoli più fertili. Nel mercato c'è anche un'ampia area dedicata ai " ristorantini " ed alle bevande alcoliche locali ricavate dalla fermentazione di chissa cosa... La visita è stata molto interessante ed una miniera di volti e di personaggi ; praticamente tutti sono stati sorprendentemente cordiali e disponibili. Verso le 15 siamo ripartiti con destinazione Ngorongoro dove ci siamo riuniti agli altri che erano tornati dla Lake Manyara. | ||
Per il giorno successivo è prevista la seconda giornata nel cratere ed il trasferimento a Ndutu...... Dopo la giornata al lake Eyasi il programma prevedeva la mattina nel Ngorongoro e poi il trasferimento a Ndutu che si trova nella Ngorongoro Conservation Area al confine con il Serengeti. Prima del racconto vorrei fare una premessa che credo renda ancora più merito alla giornata; come se ce ne fosse bisogno.. Nella presentazione del viaggio avevo detto che era stato programmato in quelle date proprio perchè era il momento in cui nascono gli gnu e le zebre e che non sarebbe stato difficile assistere a qualche nascita....... Questo era quello che mi diceva la mia esperienza ma però devo dire che nei giorni prima della partenza non ero più tanto fiducioso: prima mi sono accorto che la luna luna piena c'era dopo la fine del nostro safari ( si sa che ha una certa influenza...) e poi soprattutto perchè inaspettatamente, per la prima volta, i primi gnu nel Serengeti hanno iniziato a nascere il 4 Gennaio e le nascite sono continuate anche nei giorni successivi! Con questo quadro le possibilità si abbassavano di parecchio e visto che era tra gli obiettivi del viaggio la cosa non mi poteva certo far felice.... Comunque tornando al safari, durante la prima giornata nel cratere abbiamo visto diversi cuccioli nati da poco e parecchie femmine gravide e questo mi faceva pensare con rinnovata fiducia che potevamo riuscire nel nostro intento !! La copiosa pioggia caduta durante la notte mi ha dato quasi la certezza e fin da quando siamo partiti il mio piano era andare nella zona del cratere dove avevo più volte viste delle nascite in passato e dove normalmente stanno le mandrie con i piccoli durante la mattinata prima di scendere verso il lago Magadi al centro del cratere. La luce era scarsa e piovigginava ed al contrario della volta precedente abbiamo fatto il giro che andava verso destra per arrivare al più presto dove speravamo nascessero gli gnu e, strada facendo, di incontrare il branco con i cuccioli che avevamo visto cacciare il primo giorno.. Appena partiti abbiamo incontrato un branco di bufali con diversi nuovi nati, uno di questi era stato abbandonato o perso e terrorizzato e malfermo cercava di seguire da lontano il branco. Osservandolo meglio abbiamo visto che era in forte difficoltà ma dal momento che che non c'era nessun predatore nei paraggi abbiamo preferito proseguire. Dopo aver attraversato la foresta mentre la pioggerellina si faceva più insisitente, vicino a dove avevamo assistito al tentativo di caccia, abbiamo incontrato una leonessa che camminava spedita. Vedendo un'auto che ci sembrava al di fuori delle strade abbiamo fatto una deviazione dal percorso previsto per andare a vedere cosa succedeva e ci siamo trovati di fornte ad una scena che ci ha sconcertato non poco! Un'auto, che poi ci accorgeremo guidata dai ranger, inseguiva da vicinissimo una madre di rinoceronte con un piccolo piuttosto giovane incalzandoli e costringendoli alla corsa! I rinoceronti erano chiaramente infastiditi e più di una volta la madre si è rigirata verso l'auto inscenando un attacco; ranger o non ranger ci è sembrato un comportamento molto violento e poco corretto; la scena è durata fino a quando i ranger non hanno raggiunto il loro scopo ed i rinoceronti hanno attraversato la strada. Probabilmente c'erano delle buone ragioni, magari volevano proteggere il preziosissimo cucciolo dai predatori, ma la scena non mi è piaciuta.... Visti i piacevoli "imprevisti" eravamo ormai in ritardo sulla tabella di marcia ed era a rischio il nostro progetto di arrivare il prima possibile sul posto dove speravo di vedere nascere gli gnu...... Siamo ripartiti velocemente ma poco dopo abbiamo DOVUTO fare una deviazione per vedere due leoni che camminavano in mezzo alla strada e che poi si sono fermati in una pozza d'acqua per bere. " Faticosamente " tra un'animale e l'altro, siamo arrivati finalmente nella zona dove sapevamo di trovare le mandrie con le femmine di gnu dove speravamo di assistere ad una nascita. Abbiamo cominciato a girare tra mandrie piene di cuccioli nati da poco e con parecchie femmine che avevano ancora un pezzo di placenta attaccata e che gli pendeva dal corpo: la cosa ci ha un po' preoccupato perchè sembrava che tutte le femmine o quasi avessero partorito approfittando dell'aria frizzantina del primo mattino. Fortunatamente il grande Nicola si è accorto che, da una femmina sdraiata tra le altre, uscivano appena gli zoccoletti e ci siamo fermati ad assistere ad un evento che è sempre meraviglioso!! Si ripete per innumerevoli volte ma è più difficile da osservare di quanto si pensi.... Il parto è durato parecchio ( forse un'oretta ? non lo so precisamente perchè di certo non ho guardato l'orologio...) con la femmina che talvolta si stendeva e che, tra una contrazione e l'altra, brucava per riprendersi dallo sforzo. Ogni tanto si spostava e qualche gnu ci impallava la vista con il timore di perderci proprio il momento finale; per fortuna quando il piccolo gnu è nato il campo era abbastanza libero. Nella parte terminale del parto la femmina si è stesa per terra e quando ormai il cucciolo era quasi uscito si è rialzata per finire il parto nel migliore dei modi; in passato una guida mi aveva spiegato che le femmine più esperte partoriscono in piedi ma anche alla luce di quanto vedremo in seguito ho l'impressione che sia il contrario...... Dopo la nascita la madre pulisce velocemente il piccolo che entro pochi minuti deve già reggersi sulle sue gambe e cercare il capezzolo della madre. Mentre osservavamo la scena altri cuccioli nati da più tempo provavano le prime corse. Ovviamente carichi per aver vissuto un momento bellissimo e realizzato uno degli obiettivi del viaggio abbiamo continuato a girare in zona nella speranza di vedere qualche predatore ed abbiamo trovato un branco di iene che probabilmente si erano cibate di qualche nuovo nato. Abbiamo girato ancora un po' tra le mandrie fino a quando non abbiamo visto alcune macchine ferme e ci siamo subito accorti che un'altra femmina stava partorendo: questa volta il terreno era collinare e cespuglioso e la visuale non era proprio il massimo. Abbiamo scelto dove fermarci nel posto dove speravamo di riuscire a vedere meglio e la fortuna ci ha premiato perchè ci siamo trovati proprio nel posto giusto.... Questa volta la femmina ha partorito in piedi ed il piccolo quando è nato ha picchiato violentemente in capo tanto che per riprendersi ci sono voluti una decina di minuti facendoci temere il peggio........... Ancora più esaltati abbiamo finito il safari vedendo tra gli altri un altro leone che aveva la pancia piena ed ansimava sdraiato sotto il sole e due bellissimi rinoceronti. Ancora una volta in Ngorongoro è riuscito a sorprendermi !!!! Ci siamo riuniti alle altre macchine e dopo aver ritirato i i bagagli dal lodge abbiamo iniziato il trasferimento a Ndutu scendendo dalle pendici del Ngorongoro fino alle piane che costituiscono un' ecosistema unico con il Serengeti. Purtroppo il cielo coperto non ha consentito di apprezzare al meglio il paesaggio ma intanto abbiamo iniziato a vedere le prime mandrie che facevano parte della migrazione anche se, viste le condizioni ambientali, erano sparse su di un territorio vastissimo. Come previsto appena scesi sotto i 1800/1700 metri abbiamo iniziato a vedere qualche giraffa; il loro sistema cardio-circolatorio non gli permette di superare questa altitudine ed è per questo che è uno dei pochi animali che manca nel cratere. Ci siamo soffermati per vedere un gruppo di giraffe ferme nel bel mezzo di un prato di erba bassissima e ci siamo goduti per diversi minuti l' elegante rituale tra 2 giovani giraffe che si affrontando sferrando deboli calci ed intrecciavano i lunghi colli. Arrivati a Ndutu c'era una bella luce e mentre stavamo cercando il nostro special campsite abbiamo visto tantissimi uccelli tra cui parecchi rapaci e diversi inseparabili. Questa giornata ancora una volta indimenticabile si è conclusa in modo trionfale con meraviglioso special campsite dove, in mezzo al bush ed alla natura, c'eravamo solo noi ed i nostri accompagnatori!! | ||
Questa volta ho esagerato ma come faccio ? Quando ripenso ai giorni del safari e riguardo le foto vengo regolarmente colpito dalla quantità di cose che abbiamo visto e la giornata del 7 Febbraio è stata a dir poco straordinaria !!! Dopo una veloce colazione abbiamo iniziato il safari con il solito cielo nuvoloso ( durante la giornata il sole e le nuvole si alternerannomolto frequentemente ) dirigendoci verso le piane dove c'erano le mandrie e dove di solito è più facile vedere i predatori. Poco dopo essere partiti dal campo su di un ramo c'era un capovaccaio pileato(Necrosyrtes monachus); nonostante la scarsa luce mi piaceva il posatoio. Appena arrivati sulle piane ho notato alcuni otocioni rannicchiati vicino alle loro tane e così abbiamo fatto una piccola opportuna deviazione per vederli. La caratteristica principale della zona di Ndutu è che, trattandosi di Conservation area, è possibile girare liberamente uscendo dalle strade !!!! L'otocione ( Otocyon Megalotis ) è un animale molto curioso che, pur non essendo rarissimo, lo si vede poco perchè ha abitudini notturne ed esce molto spesso appena prima del tramonto. Si tratta di un buffo animale di piccole dimensioni imparentato con le volpi e caratterizzato dalle grandi orecchie lunghe fino a 13 cm che gli servono per per sentire e scovare le sue prede preferite: termiti e scarabei ma anche piccoli roditori, lucertole ed occasionalmente vegetali e uova di uccelli. La particolare struttura della mascella e l'anomala dentatura costituita 50 denti sono fatti proprio per masticare più velocemente gli insetti. Si è trattata di un'altra ottima occasione perchè in tanti altri safari mi è capitato di vederli quasi così bene solo un'altra volta perchè di solito appena ci si avvicina fuggono nelle tane; questa volta sono stati più confidenti forse perchè cercavano di scaldarsi con i primi raggi del sole che filtravano tra le nuvole. Successivamente abbiamo visto 2/3 macchine ferme che stavano osservando una bella famiglia di ghepardi costituita da 4 cuccioloni ( probabilmente di 10/12 mesi ) e dalla madre; siamo arrivati che stavano finendo di mangiare ed uno dei cuccioloni si è allontanando con quello che restava di una piccola gazzella di Thompson. Si sono spostati più volte e noi, mentre le altre macchine hanno preferito cercare altro, li abbiamo seguiti perchè ci hanno regalato alcuni bei momenti leccandosi, giocando tra i rami, salendo su un piccolo tronco, saltando...... Fin da subito si sono dimostrati molto confidenti e la nostra presenza non li ha per nulla infastiditi così come l'arrivo di tanto in tanto di qualche altra macchina. La mamma era piuttosto tranquilla mentre sembrava che i giorvani fossero ancora affamati e comabttuti tra la voglia di giocare e la voglia di mangiare. Ad un certo punto, mentre stavano camminando intorno ad una pianta si è alzata di scatto una giovanissima gazzella che ha iniziato a correre ! Da quel momento in poi abbiamo assistito ad una scena a dir poco interessante ed al tempo stesso bella e crudele... la loro prima caccia !!! I ghepardi fin dalla nascita hanno l'istinto si inseguire tutto quello che corre ma poi una volta raggiunta la preda non sanno cosa fare... Durante la crescita assistino da lontano alla caccia della madre osservando ed imparando piano piano la tattica e la tecnica; diventare un esperto cacciatore è un processo lungo che richiede tempo... Così quando la gazzella correva loro al inseguivano, il primo che la raggiungeva la atterrava dandogli la zampata sulle zampine come avevano visto fare dalla madre ma poi una volta che era ferma vi si avvicinavano tutti senza sapere cosa fare !! Chi perdeva interesse, chi la leccava e ci appoggiava sopra una zampa fino a quando, approfittandosi della loro distrazione la gazzellina riscappava e tutto ricominciava da capo... Il tutto mentre la madre li osservava in disparte senza intervenire; ad un certo punto dopo che l'avevano atterrata la madre ha messo la propria bocca suil colla della gazzella senza morderla, uno dei cuccioli l'ha poi imitata senza però affondare in denti nemmeno lui... In tutto questo ovviamente la povera gazzella gemeva e cercava disperatamente una fuga senza speranze ( una gazzella così piccola senza la madre non è in grado di sopravvivere perchè ha bisogno del latte ). E' una scena dura ma è l'essenza della savana; è stata la terza volta che l'ho vista ma questa volta è durata veramente tantissimo. Dopo l'ennesimo atterramento la madre ha deciso che era il caso di intervenire ed ha soffocato la gazzellina; appena i cuccioli hanno sentito il sangue hanno capito che si trattava di cibo e si sono disputati avidamente la preda. Essendo piccola hanno finito il pasto velocemente soffermandosi a leccare anche il sangue e dopo si sono dedicati alla reciproca pulizia leccandosi a vicenda per parecchi minuti prima di andare a riposarsi sotto da alcune acacie in una posizione dalla quale potevano tener d'occhio la savana circostante. Inutile dire che è stata una mattinata indimenticabile!! Un' altro di quegli episodi che da soli valgono il viaggio.... Una volta che ci siamo allontanati siamo stati avvertiti da una delle altre auto del gruppo che sulle rive del Lake Ndutu c'erno un bel leone maschio e 3 femmine. Li abbiamo trovati che sonnecchiavano tormentati da una grandissima quantità di mosche. Una femmmina, dopo essersi pulita e leccata nel vano tentativo di tener lontane le mosche, ad un certo punto si è alzata ed è andata a strusciarsi contro il bellissimo maschio facendogli annusare il posteriore... Il maschio non ha avuto nessuna reazione ( se non era ancora pronta perchè sprecare le forze ? .....) ed ha ripreso a tranquillamente a dormire.; la femmina si è consolata scambiando qualche effusione con una'ltra leonessa. Dopo abbiamo continuato a girare tra le piane con mandrie a perdita d'occhio anche se, rispetto al giorno prima, si erano un po' spostate. Abbiamo visto diversi passeri.... Girando con cautela nella savana resa scivolosa dalla pioggia abbiamo visto un gruppo di avvoltoi si disputavano i resti di un piccolo gnu: la disputa di una carcassa da parte degli avvoltoi è sempre intreressante perchè gli avvoltoi hanno un atteggimaneto molto aggressivo tra di loro ed emettono suoni e sibili che sembrano più adatti ai serpenti piuttosto che agli uccelli. Prima di lasciare Ndutu, siamo tornati ancora una volta dai ghepardi che si stavano riposando sotto ad alcune acacie; la nostra intenzione era quella di andare nel Serengeti per tentare di vedere un leopardo vicino a Seronera........... Al gate tra il Ngorongoro ed il Serengeti abbiamo perso quasi 2 ore " grazie " al nuovo regolamento che obbliga a pagare i permessi con le carte di credito: il problema è che talvolta non le legge e bisogna riprovarci fino a che decide di funzionare!!! A noi non è andata benissimo e se qualcuno ci va potrà leggere il mio pensiero sul libro dei commenti che si trova sulla reception........... Entrato nel Serengeti mi sono reso conto che in effetti era piovuto meno del previsto, c'erano meno animali e l'erba era meno verde del solito. Lungo la strada che porta al Seronera c'erano tantissimi rapaci tra cui i falchi pigmei ( giusto Nico ? ) e la solita pianta su cui dormono decine di grillai ( quanti ne avevi contatti Nico ? più di cento ma non mi ricordo il numero, 160 ? ); prima di arrivare al Seronera abbiamo anche visto 2 ghepardi che scrutavano la savana dall'alto del Kopjes. Arrivati al 2° fiume abbiamo visto un assembramento di macchine con parecchie persone sul tetto: chiaro segnale della presenza di qualche cosa di interessante !! Tutti stavano guardano tra l'erba dove doveva esserci un fantomatico leopardo che però nessuno è riuscito a vedere..... Pazienza, a questa giornata non potevamo certo chiedere di più !! Una parte di noi ha dormito nel campeggio di Pimbi ( il mio preferito ) mentre gli altri si sono stabiliti al Seronera Lodge. Noi ce ne siamo approfittati spudoratamente e dopo cena ogni sera andavamo tutti al lodge per fare 2 chiacchere, scaricare le foto, per fare la doccia......... e con la speranza di fare qualche incontro interessante durante lo spostamento notturno. | ||
Prima giornata di safari dedicata completamente al Serengeti ed in particolare ai Gol Kopjes, la zona che preferisco e che mi ha sempre regalato tantissime emozioni. Quest'anno avevo meno certezze perchè sapevo che, contrariamente al solito, c'erano pochi animali essendo piovuto nelle vicinanze ma mai in quella precisa zona.... Dal momento che hanno chiuso tutte le strade dirette ( perchè??? forse per poter controllare meglio che tutti paghino il ranger fee..), per raggiungere la zona dal Seronera si deve tornare al gate di Naabi facendo un bel pezzo di strada e, se non si incontrano animali......, tra una cosa e l'altra occorre circa un'ora e mezza. E' una decisione che non capisco perchè per pagare 10 Usd ad auto si è costretti a farsi un'ora di strada polverosa per raggiungere il gate per poi ripetere la stessa cosa al ritorno; girare significa sollevare polvere ed inquinare e farlo inutilmente non mi sembra abbia un senso...... Così nella speranza di arrivare ai Gol Kopjes quando ancora c'era una bella luce siamo partiti molto presto con il buio. Il cielo era nuvolo ed alle primissime luci, dopo un branco di una decina di elefanti che attraversava la pianura, nella zona dei Masai kopjes abbiamo visto una coppia di bellissimi leoni e poco distante un'altra coppia acquattata nell'erba ed un bellissimo maschio che si aggirava nei paraggi e che sembrava il fratello del primo. Mentre stavamo osservando la prima coppia ci è passato di fianco alla macchina il maschio più bello che camminando velocemente si stava dirigendo verso un piccolo kopjes. L'abbiamo seguito e dopo aver bevuto in una pozza d'acqua piovana sulla roccia si è piazzato nel punto più alto da cui dominava tutta la savana circostante. La posizione scelta e la bellissima criniera mi hanno fatto immediatamente pensare ad uno dei film preferiti dalle mie figlie: il " Re Leone " Anche se la luce per fare foto non era il massimo ci siamo goduti la scena in un'altmosfera resa ancora più magica dalla leggera nebbia dovuta all'umidità. Si tratta indubbiamente di un bellisimo esemplare nel pieno del vigore. Siamo poi tornati dalla prima coppia di leoni giusto in tempo per vederli accoppiarsi in mezzo alla strada e poi per altre 2 volte un po' distante tra l'erba abbastanza alta. Questo è il momento in cui finito il rapporto si staccano e la femmina ha sempre una reazione piuttosto aggressiva nei confronti del maschio; personalmente ho notato che questa reazione è sempre più debole a mano a mano che i rapporti si susseguono. In questa foto si vede un atteggiamento tra lo spaventato e l'aggressivo perchè dal posto di guida ero in una posizione sfavorevole e per farla mi sono alzato sopra al tettuccio: fino a quando facciamo parte della sagoma della macchina non veniamo recepiti come minaccia ma quando vedono la figura umana le cose cambiano... del resto non è che uomini e leoni siano stati sempre amici..... Siamo quindi ripartiti di corsa per raggiungere il Naabi Gate e mano a mano che ci siamo avvicinati ai Kopjes ci siamo resi conto che in effetti l'erba era pià secca che altrove ma anche che, nonostante questo, le mandrie cominciavano ad arrivare e soprattutto nella confinante Ngorongoro Conservation Area il colpo d'occhio non era niente male. Arrivati ai primi Kopjes siamo stati accolti da diversi avvoltoi che sostavano sulle rocce. Non ci è voluto molto per trovare i primi 2 ghepardi che, a giudicare dalla pancia, non avevano mangiato e che sembravano intenzionati a cacciare così li abbiamo seguiti per un po'... E ci siamo piazzati in modo da non interferire con le possibili prede. Proprio in questa precisa zona mi è già capitato più volte di vedere i ghepardi in azione e già pregustavo una nuova caccia... Sfortunatamente si sono rivelati 2 giovani piuttosto inesperti ed incapaci di avvicinarsi alle prede senza farsi scoprire. Si distraevano giocando tra di loro, camminavano tranquillamente nell'erba bassa ed ogni possibile preda era in allerta molto prima che si potessero avvicinare. Mentre camminavano sono stati circondati da una mandria di gnu che li ha letteralmente accerchiati e spinti ad allontanarsi velocemente. Secondo me vagavano nella savana in cerca di qualche piccolo di gazzella di cui cibarsi: le gazzelle nei primi giorni di vita nelle situazioni di pericolo rimangono acquattate immobili nell'erba mentre la madre si allontana, per cui in un momento di abbondanza come Febbraio, in attesa di affinare le tecniche di caccia, questa può essere un metodo sicuro di procurarsi il cibo. Visto che non cacciavano e che si stavano allontanando dalle strade ci siamo aggirati tra i Kopjes fino a quando su uno di questi non abbiamo trovato un branco di leoni costituito da leonesse e da cuccioli che dormivano sulle rocce scaldate sotto il sole a picco. Le femmine dormivano mentre i cuccioli erano gli unici che davano segni di vita e che ogni tanto si muovevano se non altro per allontanare le mosche che li infastidivano. Visto che in zona sembrava che non ci fosse molto altro, ho poi deciso di andare verso i Barafu Kopjes per vedere la zona meno frequentata ed in cui sembrava che non possassero auto da parecchio tempo tanto che non c'erano più strade ed anche le vecchie piste che mi ricordavo erano sparite! Non senza difficoltà, grazie alle bussole di Fabio e Luca... abbiamo ritrovato la giusta via e siamo riusciti ad arrivare ai Masai Kopjes che si trovano vicini al Seronera dove c'erano le altre 2 macchine.. Arrivati in zona abbiamo sentito per radio che gli altri stavano osservando da un po' di tempo un leopardo che dormiva su di una pianta e così ci siamo messi alla loro ricerca. Visto che ormai il tramonto si avvicinava e che ovviamente volevamo vedere il leopardo, per la fretta abbiamo dovuto trascurare un po' di passeri; ho ancora il rimpianto di non essermi fermato da una coppia di falchi giocolieri posati su di un ramo vicino alla strada perfettamente illuminati da una bellissima luce! Quando ormai il tramonto era imminente siamo finalmente arrivati dove c'era il leopardo che dormiva su di un albero ai cui piedi c'era un maschio di gazzella di Grant di cui si era cibato e che era ancora troppo pesante per riuscire a portarla sulla pianta. Dopo poco il leopardo ha aperto gli occhi ed ha cambiato posizione ed anche se c'era poca luce la scena era notevole e, per alcuni istanti abbiamo visto il lepardo da vicinissimo passando addirittura sotto alla pianta; fa un certo effetto vedere un leopardo che ti osserva appollaiato pochissimi metri sopra la testa....... Io amo i leoni ( qualcuno se n'era accorto ? ) eppure ogni volta che mi trovo al cospetto di un leopardo ne rimango affascinato: è molto schivo e svela la sua presenza solo quando ne ha voglia, è forte ed agile e soprattutto esprime tutto ciò attraverso due meravigliosi occhi magnetici. Incrociare lo sguardo con un leopardo, almeno per me, è sempre emozionante... L'emozione è stata grande perchè vedere un leopardo così da vicino non è molto facile; magari fossimo arrivati un'ora prima avremmo trovato la luce giusto ed avremmo potuto fare foto migliori ed a cui ambisco ma non ci si può certo lamentare! Mentre tornavamo al campeggio abbiamo concluso la giornata vedendo un serval che dopo averci attraversato la strada correva saltellando tra l'erba; nella prima giornata nel Serengeti abbiamo visto leoni, ghepardi, il leopardo ed il serval !! davvero niente male.............. Di regola è sempre meglio concludere la giornata lungo il Seronera proprio perchè è uno dei posti in cui è più facile vedere i leopardi in tutta l'Africa: noi ne abbiamo avuto una bella conferma dal momento che in 5 sere ne abbiamo visti quattro! Io pensavo che procedendo nel racconto sarebbe stato più facile e sbrigativo ma invece ogni giorno ci sono state troppe cose da vedere e raccontare e mi è sempre più difficle.... | ||
Mi perdonerete ma in questa giornata ci sono stati due eventi eccezionali che credo meritino attenzione per cui mi dilungherò..... Il momento clou della giornata previsto era il volo panoramico di 2 ore su Serengeti, Lake Natro e Ngorongoro. Parecchi anni fa in uno dei primissimi numeri di Airone era uscito un servizio con delle foto del Lake Natron realizzate dall'alto che mi aveva colpito tantissimo e di cui non mi sono mai dimenticato... Avevo già provato ad organizzare qualcosa di simile ma i costi si erano sempre rivelati eccessivi; questa volta avevo trovato la giusta soluzione e finalmente si è potuto avverare un mio sogno. Inizialmente il programma della giornata prevedeva di passare la mattinata ai Gol Kopjes per poi fare il volo panoramico intorno alle 14.00 ma visto che la sera prima avevamo lasciato un leopardo sulla pianta con sotto la preda, pur sapendo di avere pochissime possibilità, valeva la pena di tornare a dare un'occhiata. Come al solito siamo partiti al mattino presto e questa volta abbiamo potuto assistere ad una bella alba e dal momento che è rimasta l'unica inserisco qualche foto per mostrare i colori dell'Africa.. Le foto sono state scattate con un intervallo 6/7 minuti l'una dall'altra; in Africa sia le albe che i tramonti sono piuttosto repentini e non durano molto. Tornando sul " luogo del delitto " speravo che, dopo aver allegerito la preda mangiando un altro po' di carne, il leopardo fosse riuscito a portarla sulla pianta e magari stesse riposando a fianco: nulla di tutto questo ! Nessuna traccia ne del leopardo ne tantomeno della preda che probabilmente era stata sottratta e mangiata da leoni o iene. Così ci dirigiamo verso i Masai Kopjes nella speranza di vedere qualche cosa. Proprio in mezzo alla strada, vicino ad un camion che aveva un guasto, abbiamo trovato un fenicottero solitario che era ammalato o, come ha suggerito una guida, si era smarrito. Qualsiasi fosse il motivo quando gli siamo andati vicinissimi non è volato via dando l'impressione di essere in grosse difficoltà. Nella stessa zona dove il giorno precedente abbiamo visto i 2 leoni accoppiarsi abbiamo trovato un'altra coppia: probabilmente una delle coppie del giorno prima: quella che non si era accoppiata e che era rimasta accucciata tra l'erba. Sembravano arrivare da una lunga notte e probabilmente dovevano riposarsi.......... siamo rimasti un po' ad osservarli ma non è successo quello che ci aspettavamo .... Ad un certo punto la femmina si è avvicinata al maschio al maschio con chiare intenzioni presentandogli il posteriore ma il maschio ha avuto una reazione contrariata e poi ha ripreso a dormire.. successivamente si sono allontanati ognuno per conto suo andando a dormire su di un kopjes. Dopo di questo siamo stati avvertiti che il volo era stato anticipato per cui abbiamo rinunciato ad andare ai Gol ed abbiamo continuato a girare nelle vicinanze dei Masai Kopjes. In un certo senso è stata una fortuna perchè mentre stavamo girando si è rotto un pezzo dell'auto e andando molto piano siamo riusciti ad arrivare alla pista di Seronera. L'inizio del volo è stato a dir poco esaltante ! Io tra l'altro mi sono seduto a fianco del pilota. Abbiamo inziato a sorvolare l'area del Serengeti in direzione del Lake Natron e la prospettiva dall'alto ( ma non troppo ) è davvero bella !! Io ho iniziato con grandissimo entusiasmo facendo foto e soprattutto riprendendo con la telecamera che pensavo potesse dare risultati migliori ma purtroppo questo è stato probabilmente l'inizio della fine!! All'inizio abbiamo sorvolato una parte del Serengeti dove c'erano pochissimi animali ma dove abbiamo potuto osservare dall'alto la sterminata savana e le piccole foreste a galleria che si formano lungo ogni piccolo fiumiciattolo. E poi, una volta usciti dal parco, abbiamo sorvolato tra qualche nuvola, una serie di colline abitate dai Masai di cui dall'alto potevamo vedere le mandrie. Io ogni tanto soffro di cinetosi e il guardare attraverso un mirino credo che non mi abbia giovato così dopo pochi minuti ho iniziato a stare poco bene ..... Arrivati sul lake Natron stavo decisamente male ma nonostante tutto ho provato a fare qualche foto e comunque mi sono reso ben conto della bellezza di questo sorvolo !! Volare sul lake Natron caratterizzato da tantissimi colori e dai numerosi fenicotteri è stata comunque......un'esperienza meravigliosa ed indimenticabile! Il Lake Natron è il principale sito di nidificazione dei fenicotteri minori e proprio qui sembra che si riproducono i tre quarti della popolazione mondiale di questi uccelli, che vale a dire circa un milione!! Le acque sono molto basse e con un altissima concentrazione di soda che a seconda dei minerali del substrato e assume i colori più svariati e seccandosi forma pozze dai disegni geometrici più diversi; quando siamo andati noi c'era abbastanza acqua ma lo scenario era più che interessante... Sinceramente non so se i colori siano esattamente reali o un po' saturi e sinceramente quando ho scattato non ero nelle migliori condizioni............... Dopo essere passati sul lago abbiamo costeggiato l'Oldoinjo Lengai ( non ho inserito foto perchè ce ne sono di molto più belle fatte successivamente..), la Rift valley e sorvolato antichi vulcani spenti da millenni e piccoli e remoti villaggi Masai. Non siamo potuti passare sul Ngorongoro perchè l'Oldoinjo Lengai stava eruttando e creava una corrente piena di polveri proprio in direzione del cratere. Abbiamo invece sorvolato la zona di Ndutu ( quella dove avevamo visto la caccia dei piccoli ghepardi..). Quel giorno le mandrie purtroppo erano molto più disperse rispetto ai giorni precedenti ed anche a quelli seguenti ma è comunque stato molto bello volare a bassa quota sugli animali ( senza però superare mai il minimo consentito..). Nel frattempo io ho continuato a stare male, riprendermi un poco e poi di nuovo peggiorare.... Prima dell'arrivo abbiamo sorvolato la zona dei Moru Kopjes; nella foto sono evidente le piste che costeggiano il Kopjes in cui potrebbe nascondersi un qualche felino... Alla fine devo ammettere che vedere la pista è stata una liberazione ma nonostante tutto è stata un'esperienza fantastica che vorrei ripetere sperando di potermela godere un po' di più.. Nel vedere l'aereo che ripartiva ero un po' dispisciuto per la fine di un'escursione tanto desiderata ma è prevalso il senso di sollievo per non esserci più a bordo ! Non so come avrei superato un secondo volo.... la prossima volta mi dovrò organizzare con Xamamina o qualcosa del genere.. | ||
LEOPARD SHOW !! Mi dilungherò sia con il testo che con le immagini perchè mi piacerebbe che si percepisse l'emozione dell'incontro e quanto il leopardo si sia esibito in tutto il suo splendore..... Siamo stati fermi quasi un'oretta prima di riprenderci ed iniziare il safari: a questo punto alcuni hanno preferito andare al lodge per rilassarsi mentre noi abbiamo ripreso il safari anche perchè altre guide ci avevano informate che poco lontano c'era una leonessa coi cuccioli che dormivano sotto ad una pianta e che, su di un albero lungo il Seronera River, c'era un leopardo... Potevamo perderceli ??? La leonessa con i cuccioli in pratica non l'abbiamo vista perchè erano in una posizione che ci consentiva solo di vedere le orecchie e qualche coda; mentre noi cercavamo di vedere è arrivata un'auto con il permesso fotografico che ha potuto andargli a pochissimi metri di distanza... Non nascondo che, vedendo questo che con il 500 probabilmente stava facendo dei primissimi piani, abbiamo rosicato e non poco.... Abbiamo colto la palla al balzo e ci siamo diretti dove doveva esserci il leopardo e raggiungendo il posto ci siamo imabattuti in un bellissimo maschio di cobo. E poi, tra i rami di una pianta a fianco della strada principale, abbiamo intravisto 3 giovani di gufo reale di Verreaux. Trovare il leopardo non è stato difficile anche perchè c'erano diverse macchine ferme.... Ci siamo fermati in una posizione che ci consentiva una buona visuale ed abbiamo deciso di aspettare gli eventi: il leopardo era sopra ad una pianta a 70/80 metri da noi. Quello che è successo dopo dimostra come alle volte sia meglio stare fermi ed osservare piuttosto che girare in continuazione ma va anche detto che la nostra decisione è stata facilitata anche dalla consapevolezza che in giro non ci sarebbe stato tantissimo altro da vedere... Il leopardo dormiva su di un albero ed ogni tanto sollevava la testa per sbadigliare e talvolta si alzava per sgranchirsi e per marcare i rami principali della pianta. Siamo rimasti fermi circa 3 ore che abbiamo passato ad osservare ma anche a rilassarci ed a fare quattro chiacchere tra di noi. Poi, verso il tramonto, quando ormai erano rimaste poche macchine, il leopardo, dopo essere rimasto alcuni minuti a fissare nella direzione opposta alla nostra, è sceso tra l'erba. Pensavamo fosse giunto il momento di andarcene ma sorpresa si è diretto verso di noi! Sono rimasto tante volte ad osservare i leopardi sulle piante ma, o non scendevano o sparivano tra l'erba nella direzione opposta, questa è stata la prima volta che il leoopardo non si è nascosto e mi è venuto incontro!! Ho spostato la macchina di qualche decina di metri nella speranza di trovare il punto di osservazione migliore ed incredibilmente è venuto proprio nella nostra direzione! Intuito o fondoschiena poco importa.............. Di tanto in tanto, mentre camminava, si fermava per spruzzare il suo odore e contrassegnare il territorio: questo comportamento inizialmente ci ha tratto in inganno facendoci pensare che fosse un maschio mentre in realtà si trattava di una femmina che probabilmente era in estro e voleva comunicarlo ai maschi della zona..... Mentre noi avevamo il cuore in gola e non potevamo crederci si è avvicinato a pochissimi metri dalla macchina tanto che ad un certo punto con il 100/400 non sono riuscito a mettere a fuoco !!! Dopo aver marcato un pianta vicinissima a noi, si è fermata ad annusare e a marcare una macchina che nel frattempo si era accodata a noi e poi ha continuato la sua vera e propria sfilata passando dall'altra parte della strada. A questo punto, dopo aver marcato un'altra pianta, ci ha sorpreso di nuovo e invece di sparire tra l'erba alta..... Ha indugiato un po' a scrutare l'orrizzonte... E poi è salita su di un tronco caduto ad una decina di metri da a noi e, dopo essersi stirata i muscoli si è seduta proprio di fronte a noi mostrandoci il suo splendido profilo e poi ha completato lo show deliziandoci con alcuni sbadigli che ci hanno lasciato a bocca aperta! Unico neo la luce che era sempre più scarsa e gli alti iso ed i tempi lunghi non ci ha permesso di realizzare immagini che avrebbero potuto essere fantastiche.... Però davanti ad un'emozione così..... Quando ormai era quasi buio il leopardo, dopo aver di nuovo scrutato l'orizzonte è sceso dal tronco e questa volta, dopo un' ultima stiratina ed una pulizia del pelo si è incamminato nella direzione opposta a noi sparendo tra l'erba. Appena ci siamo ripresi ce ne siamo andati a dir poco euforici..... | ||
Dopo il Leopard Show della sera precedente, come da programma siamo tornati ai soliti Gol Kopjes nella speranza di vedere una benedetta caccia di ghepardi. Come al solito abbiamo dovuto aspettare al gate che i ranger si svegliassero e, poco dopo averlo sorpassato, ci siamo soffermati per qualche minuto ad osservare una coppia di serpentari sul loro nido fino a quando non sono volati via.. Rispetto ai giorni precedenti è stato subito evidente che qualcosa stava cambiando e le mandrie di gnu e zebre provenienti da Ndutu, che probabilmente sentivano nell’aria l’arrivo della pioggia, si stavano finalmente dirigendo numerose nella zona dei kopjes. Sul primo Kopjes abbiamo trovato una leonessa che dall’alto della roccia più alta pur se assonnata, osservava con un certo interesse l’ avvicinarsi delle mandrie………..leonessa da ricordare………. Su di un’altra roccia vicina c’erano due bellissimi avvoltoi orecchiuti che si godevano il sole del mattino. Non abbiamo dovuto girare molto fra i branchi di gazzella tra cui c’erano parecchi nuovi nati prima di incontrare una coppia di leonesse, di cui una con il radiocollare, che sono andate ad abbeverarsi in una pozza su di un Kopjes. Poco dopo, su di un altro piccolo kopjes ricoperto in parte da un grande ficus, abbiamo trovato il solito branco di leoni. Gli adulti sonnecchiando mentre i più giovani ci hanno dato soddisfazione giocando con i rami e a nascondersi tra le foglie dell’albero. MI piaceva moltissimo lo sguardo dolce di questo cucciolo che addentava qualsiasi rametto avesse davanti. Dopo aver visto un ghepardo appostato tra l’erba alta nell’unica zona dove non c’erano prede… ci siamo soffermati ad osservare alcuni scarabei intenti ad arrotolare le palle di sterco. Finalmente abbiamo trovato un ghepardo in caccia: era un po’ lontano da noi ma, per non disturbarlo, abbiamo preferito non avvicinarci ed osservare la scena rinunciando ad una bella foto. Il ghepardo stava puntando un giovane maschio di gazzella di Thompson che aveva percepito il pericolo e che è rimasto teso e fermo per almeno 10 lunghissimi minuti senza praticamente muovere un muscolo fino a quando il predatore è scattato ed ha lanciato il suo attacco. Purtroppo o per fortuna, questione di punti di vista…. Il ghepardo non ha avuto pazienza ed ha anticipato l’attacco così, nonostante la velocissima rincorsa si è dovuto arrendere senza raggiungere la preda: anche questa volta un’ attacco fallito! Quando ormai era l’ora di pranzo su di una piccola roccia abbiamo visto una coppia di ghepardi che sonnecchiava su di un Kopjes osservando di tanto in tanto l’orizzonte e che, al nostro arrivo, ci hanno regalato alcune scena interessanti sbadigliando probabilmente dalla fame, vista la magrezza…… e poi mettendosi in marcia, dopo aver marcato il territorio e bevuto in una pozza di acqua limpida su di un piccolo Kopjes. Viste le premesse abbiamo puntato su di loro e, vista la loro direzione, abbiamo cercato di anticiparli aspettandoli sull’altro versante della collina dove c’erano i branchi di gazzelle; nell’attesa la nostra attenzione è stata attratta da alcune manguste che correvano da una tana all’altra. Visto che, dei ghepardi, non c’e nessuna traccia, siamo andati cercarli trovandoli che sonnecchiavano tranquillamente vicino ad un masso; ancora una volta era andata male! Nel frattempo il cielo si è annuvolato ed il vento ha portato il profumo della pioggia che stava finalmente arrivando. Così ci siamo diretti verso il branco di leoni sul Kopjes per vedere se il mutamento delle condizioni atmosferiche li avesse eccitati ed in effetti, mentre cominciavano a cadere le prime gocce, abbiamo subito trovato due leonesse che hanno iniziato a giocare tra l’erba rinsaldando i legami. Nel frattempo, dall’altro lato dell’auto, i leoncini continuavano ad accanirsi sui rami. Il resto del branco si è attardato sul kopyes fino a quando, nella pioggia sempre più battente sono scesi scatenandosi in giochi ed inseguimenti. Una volta riunito il branco si sono inoltrati nell’erba alta in una zona lontano dalle strade accingendosi probabilmente a cacciare. Anche noi ci siamo messi in “caccia” di qualche predatore nella speranza di vederlo in azione fino a quando ci siamo imbattuti nei soliti 2 fratelli ghepardi che sicuramente erano affamati. Abbiamo chiamato l’altra macchina che era con noi ed abbiamo fatto una bella risata quando l’abbiamo vista sopraggiungere da Lontano con Nicola, che come ha detto Luca, stava indossando la cosa più mimetica che aveva trovato………… Purtroppo soliti ghepardi e solita storia… incapaci di avvicinarsi inosservati camminavano tra le mandrie nella speranza di imbattersi in qualche piccolo isolato dalla madre. Le mie foto, complice anche la scarsa luce e la lontananza non sono il massimo ma è stato molto interessante osservare il comportamento degli erbivori che si aprivano al loro passaggio; nel caso degli gnu gli adulti li hanno letteralmente circondati costringendoli ad affrettare il passo per allontanarsi. Mentre le altre macchine avevano iniziato il rientro, noi abbiamo continuato a girare per sfruttare fino all’ultimo minuto che avevamo a disposizione nella speranza di vedere un ghepardo in caccia.... In realtà non abbiamo visto niente di particolarmente interessante e ci siamo fermati qualche minuto per osservare un gruppo di grandule golagialla ( Pterocles Gutturalis ). Per chi non le conosce le grandule sono dei colombiformi della famiglia dei Pteroclidi. Mentre stavamo vagando tra i Kopjes Walter ci ha avvertito via radio che, proprio vicino all’ultimo Kopjes, c’era una leonessa che si era messa in caccia e che probabilmente stava per sferrare l’ attacco! Ovviamnete siamo partite di gran carriera ma purtroppo siamo arrivati poco dopo la caccia………. L’abbiamo sbagliata per poco ma almeno, per fortuna , l’hanno vista quelli che erano in auto con Walter; noi siamo arrivati quando ormai lo gnu era morto e la leonessa gli stringeva ancora il collo tra i denti. Ricordate la leonessa che di primo mattino scrutava l’arrivo delle mandrie dall’alto del Kopjes? era proprio lei…….. Poco dopo il nostro arrivo abbiamo potuto osservare un comportamento davvero interessante: infatti, dopo aver preso fiato, la leonessa ha mangiato i testicoli dello gnu e subito dopo, in preda ad una frenetica euforia, ha iniziato a saltare ed a comportarsi come se volesse ripetere la caccia… Sembrava davvero elettrizzata dal successo ottenuto ! Dopo ha iniziato a mangiare gli intestini che sono particolarmente ricchi di proteine regalandoci alcune sequenze interessanti come questa che, per come è venuta, mi da una certa soddisfazione, soprattutto la foto che fissa proprio il momento in cui l’intestino si rompe facendo schizzare il suo contenuto. Invece che assaporare il filetto o “ il cosciotto “ la leonessa preferiva imbrattarsi la bocca con lo sterco dello gnu. Nel frattempo gli avvoltoi avevano iniziato a volteggiare nel cielo e cominciavano ad atterrare nelle vicinanze con la speranza di poter partecipare al banchetto. La leonessa intanto a continuava a mangiare entrando nell’addome dello gnu con tutto il muso per estrarne le viscere. Poi, con la pancia piena, si è ripulita il muso e le zampe e si è addormentata accanto alla preda. A malincuore ci siamo dovuti allontanare per non arrivare tardi al gate e non avere problemi con i ranger e, pochi chilometri dopo averlo passato, abbiamo trovato 2 leoni che, gonfi di cibo, stavano finendo di spolpare i resti di un altro gnu cacciato la mattina presto. Nonostante fosse ormai vicini al tramonto, una volta arrivati al Seronera, abbiamo fatto in tempo a vedere il terzo leopardo del viaggio che dormiva su di una pianta, questa volta un po’ troppo lontana ed impossibile da avvicinare….. Alla fine siamo tornati al campeggio o al lodge quando ormai era buio e, come al solito, abbiamo concluso la serata scaricando le memorie e ricaricando le batterie per la giornata successiva. | ||
11 Febbraio 2008 Una giornata normale Ancora una giornata ai Gol Kopjes in cerca di qualcosa di diverso e come al solito della caccia del ghepardo. Tra le varie giornate di safari questa è stata forse quella meno eccezionale ma comunque per nulla avara di soddisfazioni; io però, fotograficamente parlando,la ricordo come la giornata più nera! ho un grosso rimpianto ed ogni volta che ci ripenso non posso fare a meno di rammaricarmene........ Come sempre iniziamo al mattino presto ma questa volta un'auto aveva deciso di andare in un' altra parte del Serengeti ( ai Moru Kopjes dove vedranno da lontano un rinoceronte: cosa rara ma sempre più frequente da un po' di tempo a questa parte ) e poi, verso le 8 , l'auto di Walter deciderà di tornare a Ndutu. Come al solito era una giornata nuvolosa e poco dopo l'alba, abbiamo trovato una leonessa che seguiva la strada zoppicando: aveva una zampa malconcia che probabilmente si era ferita durante la caccia notturna. Appena arrivati ai Gol ci siamo resi conto che le mandrie erano ancora aumentate rispetto al giorno precedente e per prima cosa siamo andati a vedere dove avevamo lasciato la leonessa che stava mangiando lo gnu la sera prima. Aveva trascinato la carcassa in mezzo agli arbusti ai piedi della roccia per difenderla meglio e sonnecchiava nascosta a poca di stanza con la pancia gonfia di carne. Dopo pochi minuti abbiamo visto 2 fratelli di ghepardo che, dalla sommità di una roccia sembravano osservare le mandrie vicine in cerca di una preda ma poi avvicinandoci ci siamo resi conto che la loro attenzione era attratta da ben altro.... Il loro atteggiamente era molto guardingo ed almeno uno dei 2 non distoglieva mai gli occhi dallo stesso punto e seguendo il loro sguardo ci siamo accorti che su di un kopjes a 200/300 metri c'era il branco di leoni del giorno precedente. Leoni e ghepardi sono competitori che condividono gli stessi spazi ed i leoni, a parte sottrarre le prede, quando ne hanno la possibilità si accaniscono cercando ed uccidendo i piccoli di ghepardo. Ci siamo così diretti dai leoni che dormivano profondamente sul kopjes tranne i soliti cuccioli che si divertivano a giocare. Quando ci siamo rimessi in moto, su alcuni piccoli Kopyes abbiamo visto diverse coppie di oche egiziane ( Alopochen aegyptiacu ) che probailmente stavano transitando verso un in ambiente più consono alle loro abitudini. Abbiamo continuato tra mandrie di zebre con i piccoli, di gnu, di gazzelle che avevano partotito prorpio in quei giorni ( l'esemplare nella foto non è nato da pochissimo...) e qualche iena. I due esemplari nella foto sono coricate nelle pozze fangose per digerire più agevolmente: si tratta di un atteggiamento tipico delle iene che, dopo essersi saziate, immergono lo stomaco nell'acqua o, in mancanza, nel fango. Abbiamo girato tra le rocce fino a quando, su di un Kopyes. abbiamo trovato una femmina di ghepardo che dai capezzoli sembrava che dosse nel pieno allattamento... Ci siamo fermati per osservarla fino a quando si è alzata in piedi ed in 4 veloci balzi è scesa dalle rocce cogliendoci di sorpresa.... Poi, dopo aver indugiato un poco, è tornata sui sui passi ed a questo punto l'aspettavo al varco per fotografarla in salto ma è successo il fattaccio !!! In pratica mi si è fermatala raffica proprio nel momento in cui il ghepardo stava per balzare tra 2 rocce !!! Non potevo crederci.... Era una situazione inconsueta e poteva essere una bella immagine che molto difficilmente avrò l'occasione di fotografare ancora! Comunque, sbollita la delusione, ho cercato di farne tesoro ed adesso, quando uso la raffica, faccio molta più attenzione... Tornando al safari la madre è tornata sulla stessa roccia e poi, quando si è sentita più tranquilla, si è diretta nella direzione opposta a quella in cui era scappata precedentemente sparendo tra le rocce ed icespugli dove sicurmanete la attendevano i cuccioli che probabilmente erano nati da pochi giorni. E' un comportamento tipico delle madri ghepardo che quando si sentono minacciate scappano crcando di attirre l'attenzione su di se lasciando i cuccioli nascosti. Probabilmente si trovava in quella zona perchè non essendoci altri predatori era una zona più sicura per partorire e lasciare i propri cuccioli.. Abbiamo atteso un po' che tornasse ad uscire ma non c'è stato niente da fare. Tornando nella zona più ricca di animali abbiamo visto tra gli altri 2 grossi leoni con la pancia piena che dormivano su di una roccia e diversi rapaci tra cui questo esemplare giovane di acquila marziale ( polemaetus bellicosus ); Prima di lasciare i Gol, in mezzo all'erba bassissima abbiamo trovato un bellissimo leone maschio con la criniera in parte nera. Successivamente ci siamo incamminati sulla via del ritorno nella speranza di vedere un altro leopardo vicino al Seronera; ormai ci avevamo preso gusto..... Lungo la strada principale abbiamo visto un ghepardo sopra ad un termitaio e poi, appena arrivati nelle vicinanze del Seronera, ci hanno chiamato per radio avvertendoci che c'era un leopardo su di un albero !! Questa volta era da tutt'altra parte rispetto ai precedenti avvistamenti e ci abbiamo messo un po' per raggiungerlo. Era un po' lontano e con qualche ramo che disturbava ma era in una posizione molto bella e soprattutto con la luce migliore di tutto il viaggio e così ce lo siamo goduti fino al momento in cui ha deciso di scendere forse per cacciare una faraona giusto poco prima dell'imbrunire. | ||
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