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YEMEN, L'ISOLA DI SOCOTRA - (2009) di Graziella e Paolo | per info sul paese click sulla bandiera | |||
Viaggio di Graziella e Paolo YEMEN - SOCOTRA | ||
Da tempo tentavamo di programmare un viaggio a Socotra ma per ragioni lavorative non siamo mai riusciti a combinare. Quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di una settimana di ferie a Febbraio, quindi abbiamo colto l’occasione al volo, considerando che questo è uno dei mesi migliori per visitare l’isola. Siamo partiti il giorno 10 , volo Yemenia da Roma, partito puntualissimo alle 14,20 e alle 22 (ora locale, ci sono due ore di differenza fuso orario), eravamo a Sana’a. Qualche ora in hotel per riposarci e al mattino successivo, alle 4,30 eccoci di nuovo in aeroporto, accompagnati dalla nostra guida, per imbarcarci sul volo Felix delle 06.00 per Socotra. Ad attenderci all’aeroporto il nostro autista; lui e la nostra guida saranno i nostri accompagnatori per tutta la durata del viaggio. Moses, la guida, parla benissimo l’italiano, è molto preparato sullo Yemen ma…risulterà esserlo un po’ poco su Socotra. Alloggiamo ad Hadibo, all’ “hotel” (se così si può definire…) Taj Socotra, che ci dicono essere la sistemazione più decente dell’isola. La sistemazione è molto spartana, però in compenso il pesce che mangiamo ogni giorno a pranzo e cena è sempre buonissimo. Sappiate che se andate a Socotra il vostro menù sarà sempre questo: pesce al forno, riso con zafferano e verdure, se chiedete la carne vi porteranno capra. Il primo giorno il programma prevede la visita della spiaggia di Delisha, dove più che fare il bagno ci divertiamo a scalare le alte dune che il vento forma con la sabbia; dall’alto delle dune c’è un bellissimo panorama, dove il colore del mare è predominante. Dopo pranzo proseguiamo per la valle di Wadi Ayhaft, che si inoltra lungo il greto di un fiume. La vallata è una foresta, con una fitta vegetazione di alberi endemici. Purtroppo, come dicevo prima, la nostra guida non è molto ferrata sull’argomento flora, quindi ci ritroviamo ad ammirare piante mai viste di cui però non riusciamo a saperne di più e chissà quante altre ci sono sfuggite! Lo spettacolo più curioso lo offrono i “grassi” alberi bottiglia, (Adenium Obesum), che crescono praticamente incastrati tra le rocce. In fondo alla valle incontriamo alcune donne che stanno portando l’acqua, una di loro finisce nell’inquadratura della nostra macchina fotografica e succede il pandemonio.. Si arrabbia così tanto per essere stata fotografata che rischiamo il linciaggio. Fate molta attenzione, perché le donne a Socotra NON VOGLIONO essere fotografate, anzi a volte ci è capitato che neppure gli uomini o i bambini gradissero; chiedete sempre il permesso. La mattina seguente partenza per Qalansiya, dove campeggeremo. Questa è senza dubbio la spiaggia più bella di tutta l’isola; sabbia bianchissima, acqua trasparente, con il fenomeno della marea che crea una laguna spettacolare. Armati di pinne e maschera facciamo anche un po’ di snorkeling intorno alla parete , riusciamo a scovare, nascosta tra le rocce, una grossa murena e, adagiate sul fondo sabbioso, un’infinità di razze. Nuotando finiamo in mezzo ad un branco di pesce azzurro; così tanti non ne avevamo mai visti. Campeggiamo sulla spiaggia e passiamo lì la notte, dopo aver assistito ad un meraviglioso tramonto. Il programma della mattina successiva prevede la gita in barca alla spiaggia di Shuab, raggiungibile più facilmente via mare. Ad arrivare alla spiaggia ci si mette un po’ più di un ‘ora, ma noi ne impieghiamo il triplo perché ci fermiamo più volte ad ammirare il panorama, i numerosi uccelli impegnati nella pesca e numerosi branchi di delfini che nuotano al largo. Ci tuffiamo anche un paio di volte in acqua per fare snorkeling; non c’è barriera corallina ma un’infinità di pesci colorati. Il proprietario della barchetta ci pesca un barracuda che sara’ la nostra cena. Giunti a destinazione la spiaggia è solo per noi, facciamo il bagno e ci rilassiamo al sole. Tornati sulla terraferma, dopo il solito pranzo a base di pesce e riso, partiamo per la montagna, alla volta di Dixsam. Salendo su un altopiano a circa 1000 mt, passando attraverso caratteristici villaggi, arriviamo ad una foresta di Alberi del Sangue di Drago, di tutte le grandezze, senza dubbio gli alberi più fotografati e caratteristici dell’isola. Dalla montagna scendiamo, attraverso una strada accidentata, nella valle di De Arhar, dove montiamo le tende sulla riva di un ruscello. Tutt’intorno è uno spettacolo da favola, palme, laghetti di acqua dolce, rocce e i numerosi alberi bottiglia nella versione fiorita, con i caratteristici fiori rosa chiamati “rosa del deserto”. La notte passa tranquilla, dormiamo profondamente immersi nel silenzio. Dopo colazione, partenza per Aomak Beach. La zona è un susseguirsi di spiagge bianche e dune che si modificano continuamente per l’azione dei venti che oggi soffiano particolarmente impetuosi. Nonostante tutto, riusciamo comunque a fare un bagno tra le onde, l’acqua è sorprendentemente calda. Visitiamo nei pressi la grotta di Doghub, con le sue stalattiti e stalagmiti di calcare., poi, attraversando nuovamente la montagna, torniamo ad Hadibo, in hotel. Siccome è ancora presto, facciamo una passeggiata nel villaggio, al mercato, quindi cena e nanna. Per il nostro ultimo giorno a Socotra è prevista una giornata in spiaggia a Dihimri, sulla punta più orientale dell’isola. E’ una spiaggia diversa dalle altre, rocciosa e piena di conchiglie e coralli . Facendo snorkeling sulla barriera corallina abbiamo modo di vedere un’infinità di pesci colorati, una murena, due aquile di mare e , colpo di fortuna, due grandi tartarughe che nuotano. Pranziamo, prendiamo il sole ed esploriamo le rocce, ci sono un sacco di belle conchiglie, granchi, belle pietre colorate e coralli ovunque. In serata rientriamo all’hotel, è la nostra ultima notte a Socotra. La mattina dopo siamo in aeroporto già alle 7.30, il nostro volo è previsto per le 9.00. Siamo molto eccitati perché l’ultimo giorno della nostra vacanza prevede la visita di Sana’a, abbiamo tutto il tempo perché il volo per l’Italia è a mezzanotte. Purtroppo abbiamo fatto i conti senza l’oste… Dopo un paio di ore di inutile attesa, veniamo a sapere che , causa scarsa visibilità sulla costa, l’aereo non riesce ad arrivare. Siamo delusi e amareggiati, al pensiero di essere arrivati fino in Yemen e non aver potuto vedere la città più antica del mondo! Inoltre incomincia a farsi strada la preoccupazione di non poter tornare in tempo utile per prendere l’aereo per l’Italia, con conseguenti problemi per il lavoro.. Alle 15, finalmente, arriva l’aereo. Riusciamo ad atterrare a Sana’a per le 18, purtroppo è già buio, comunque abbiamo ancora 3/4 ore di tempo per visitarla. Entriamo dalla porta Bab el Yemen, percorriamo la zona del mercato , ci inoltriamo nei vicoli. Anche di sera la città è uno splendore, animata, con i bei palazzi di argilla che sembrano merletti. Qui la gente è un po’ più socievole, i bambini ci chiedono le foto. Ceniamo sulla terrazza di un ristorante con vista sui tetti della città .Bellissimo. Alle 22 ci dirigiamo all’aeroporto e il nostro aereo decolla, puntuale, alla mezzanotte. La nostra meravigliosa vacanza è terminata. In conclusione: una vacanza a Socotra è molto impegnativa, richiede molto adattamento, le norme igieniche sono inesistenti, i disagi sono da mettere in conto. Tutto questo è però ricompensato da una natura spettacolare, paesaggi unici di un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Il mio consiglio, per apprezzarla al meglio, è di affidarsi ad una guida competente, che abbia una cultura approfondita della flora e fauna locale, che possa mostrare al visitatore le varie specie. Ricordarsi inoltre che è un paese con una tradizione islamica molto radicata, con usi e costumi a volte per noi inconcepibili, che va rispettata anche se non condivisa, quindi sono da evitare abbigliamenti e atteggiamenti troppo disinvolti. Abbiate rispetto per le loro tradizioni è sarà un viaggio indimenticabile. | ||
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