| IL-TOUR In attesa del Giro del Bastardo 2008 (evento che verrà seguito in diretta mondiale in ogni suo momento), l'allegra (quasi...) brigata ha pensato di scaldare i motori e distruggere le gomme prima dell'appuntamento del 9-10-11 maggio prossimo. E quale occasione migliore se non nel giorno del genetliaco (compleanno) del Coach-Navigator-Tour Operator ? Quale occasione migliore per provare una pseudo organzzazione della mappatura strade ? Quale occasione migliore di una domenica di aprile (l'ultima) dopo un lungo periodo di tempo di cacca ? Assenti al rendez-vous Donato e Robbberta che sono stati impegnati con ospiti. Pazienza...vorrà dire che rifaremo il giro solo noi maschietti per non far perdere il piacere di salire al Penice al pazzariello Donato.
Così, una rapida convocazione in quel dell'autogrill di Castronno per la domenica alle ore 9.30, si parte.
Lo spettacolo delle cinque moto è stato semplicemente fantastico: in onore del capo spedizione, un furgone precedeva la carovana spargendo tra ali di folla petali di rosa in onore del festeggiato e diffondendo le note di Gigi D'Alessio e i Neri per Caso che, per l'occasione, hanno inciso una versione speciale di "Happy Birthday" dedicandola proprio a lui.
Un po' come un corteo papale, i cinque motociclisti e le relative zavorrine, si involano verso Milano. Inutile dire che su 5, ben due erano sprovvisti di telepass, per cui le attese ai caselli avevano una durata maggiore del previsto.
GDB 2008: la Direzione avvisa che, in assenza di Telepass, il motociclista sprovvisto verrà allontanato dal gruppo e sul casco verrà messo il cappello da asino per farlo notare da tutti. La direzione, per i primi chilometri, è scontata: autostrada fino a Casei Gerola e poi direzione Voghera. Così in circa quarantacinque minuti si arriva alla prima tappa prevista dal giro: la citta di Voghera. Ad un semaforo si fa notare al Nano che, come già successo al Giro del Bastardino (occhiali), ha lo zaino aperto... Il mio secondo pilota (Grazia) si preoccupa di farmi leggere le indicazioni che, la notte prima, ho provveduto a trascrivere in carattere da presbite quale sono, su fogli di carta appositamente riposti in cartelletta di plastica con mappa e atlante allegato.
Si sa che l'organizzazione non è paglia...
U' Fuggè ha anche provato, peraltro molto timidamente, a proporre un suo itinerario ma, non essendo nemmeno stato invitato dal Tour Operator, è stato immediatamente deriso senza nemmeno un briciolo di pietà. Più volte è stato ricordato a lui, Coach e Biondo che, dopo il Po, si è tutti terroni per cui ci sarebbe stata anche la possibilità che al confine, al ritorno, i tre non potessero tornare in Lombardia.
Proprio per questo motivo il portavoce ufficiale è stato eletto Fritz che si è espresso in tipico "bestemmione lumbard" quando la sua moto non è partita se non a spinta dei due terroni, al casello di Assago.
Dopo aver attraversato Voghera, raggiungiamo Ponte Nizza e lì ci fermiamo a bere: chi un cappuccino, chi un bianco mosso, chi un bianco fermo. Adesso si comincia a fare sul serio.
Risaliti in sella (non Fabrizio..) ci dirigiamo verso un eremo che si trova in una posizione veramente bella. La strada per raggiungerlo è abbastanza stretta con una pendenza notevole. Finalmente facciamo sfogare un po' i cavalli assopiti fino a quel momento ma dobbiamo stare attenti perchè la strada è abbastanza "sporca" e in un paio di occasioni si rischia la scivolata.
Arriviamo alla tappa prevista e scendiamo per fare qualche foto e godere del panorama. Proprio in quel frangente arriva la telefonata dei due "assenti giustificati": auguri di rito e saluti generali.
Si riparte verso Varzi passando però davanti un bel castello (Oramala) che però non si può visitare. Un paio di foto senza nemmeno scendere dalla moto e via verso Varzi.
Giunti dopo pochi minuti, si parcheggiano le moto davanti una serie di bancarelle che vendono prodotti tipici del luogo: salumi e vini. Il gruppo non si lascia sfuggire una così ghiotta occasione e si fionda, approfittando anche del sopraggiunto orario di pranzo, nel posto più gettonato acquistando panini al salame e una bottiglia di "Sangue di Giuda" sempre per festeggiare il festeggiato della festa.
Come extracomunitari ma molto più indecenti, gli otto si apprestano ad invadere i giardini pubblici situati proprio dall'altra parte della strada e lì consumano il frugale pasto.
Poi il Nano non ci sta più dentro ed insiste in vari modi per poter andare a visitare il borgo di Varzi. Cosa volete farci ?! Insisti, insisti e insisti...così portiamo il giovincello a girare nel paese.
Ma i piloti cominciano a scalpitare anche perchè la meta prossima sarebbe stata il Passo Penice. Ci si rifocilla, si lasciano i liquidi di filtraggio dei reni e si sale in moto. Ci buttiamo sulla SP412 direzione Passo Penice.
L'andatura si fa sostenuta e il Nano mi sta attaccato al posteriore. La strada è bella, proprio per motociclisti, l'orario è quello giusto perchè non c'è molto traffico e quindi si apre il gas.
Quasi in cima veniamo raggiunti anche dal Biondo che non ca la faceva più a star dietro a Enrico sebbene abbia sfiorato più volte i 55kmh. Eh si ! Un Enrico intraprendente, irriconoscibile ! Grande !
Si arriva al Penice, si nota sul piazzale uno stuolo di moto da paura e si fa la foto di rito che non è venuta ! Solo la mia....beh...è la mia macchina fotografica !
Le spie delle riserve ci fanno l'occhiolino così ci dirigiamo verso il lago di Trebecco alla ricerca di un distributore di benzina. Dopo una deviazione per errata lettura del road-map, troviamo finalmente l'unico distributore aperto nel raggio di 100km !
Come assatanati ci fiondiamo sulle pompe (di benzina...) e diamo da bere ai nostri cavalli d'acciaio.
Prometto a Sabina che ci saremmo fermati al lago Trebecco ma, una volta costeggiato la pozza d'acqua così definita lago, ho proseguito verso il castello di Agazzano.
La strada è quella che conduce a Milano, la strada della Val Tidone, evidentemente una via di motociclisti che noi affrontiamo in senso inverso. Dico questo perchè non abbiamo superato nessuna moto mentre ci dirigevamo verso Agazzano, al contrario abbiamo visto parecchie "carovane" a velocità supersonica, in piega "paura", in senso di marcia opposto al nostro. Così arriviamo al bivio per Agazzano e si ricomincia a tirare un pochino. La strada è bella (a parte un paio di curve sporche) e il paesaggio è molto suggestivo. Si domina la pianura dalla collina di fronte la città di Piacenza.
Arrivati al paese parcheggiamo le moto e, dopo un giro vicino la rocca, ci accomodiamo nei tavolini di un bar nell'immensa quanto sproporzionata (per il paese) piazza centrale (e unica, credo) dove giganteggia la struttura dell'Albergo del Cervo.
Ci rifocilliamo con caffè e gelato, scambiamo quattro chiacchiere e incameriamo un sole caldo e primaverile.
Direzione Milano è dunque l'ultima decisione del gruppo. Riprendiamo la strada della Val Tidone e, passando da Pavia, riprendiamo l'autostrada A7 in direzione Milano.
Il traffico è decisamente scarso, giungiamo molto agevolmente all'autogrill di Castronno dove facciamo le consuete quanto rituali foto di "ritorno".
Il prossimo appuntamento è il 3° Giro del Bastardo 2008 ! Alla prossima, randagi ! Tutte le foto le trovi nel sito di Dario: I diari della Motocicletta | |